22.11.2023

Comunicato stampa: LSCus: Non c’è tempo per una negligente tattica del rinvio

Nell’ambito della discussione della legge federale concernente il sostegno alla custodia di bambini complementare alla famiglia (LSCus), la Commissione dell'educazione del Consiglio degli Stati ha deciso di aprire la consultazione sull’approccio dei cosiddetti assegni di custodia. Al contempo vorrebbe prorogare il finanziamento iniziale sino a dicembre 2026. kibesuisse si oppone fermamente a questo inutile rinvio: esiste già una soluzione legislativa pronta per essere attuata. La situazione nel settore dell’accoglienza per l’infanzia è semplicemente troppo critica per rimandare la ricerca di una soluzione definitiva a tempi futuri.

Nuova consultazione nel 2024

Nell’ambito della discussione della legge federale concernente il sostegno alla custodia di bambini complementare alla famiglia (LSCus), nella sua riunione del 20 novembre 2023 la Commissione dell'educazione del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha ultimato il concetto dei cosiddetti assegni di custodia. Si tratta del modello alternativo al progetto della Commissione dell'educazione del Consiglio nazionale (CSEC-N). Come si può leggere nel comunicato stampa, nella prossima seduta in gennaio 2024 la CSEC-S aprirà la consultazione su questo approccio alternativo. Al contempo, la Commissione ha deciso di presentare un’iniziativa di commissione per prorogare sino a dicembre 2026 i contributi federali attuali alla custodia di bambini complementare alla famiglia. La Commissione giustifica questa proroga per via del proseguimento della discussione della LSCus. 

Ignorato il modello della CSEC-N 

La Federazione svizzera delle strutture d’accoglienza per l’infanzia (kibesuisse) critica duramente il procedimento della CSEC-S. In primo luogo la Federazione non si spiega come mai la Commissione abbia completamente ignorato il modello della sua commissione omologa, che prevede i due pilastri «riduzione dei costi a carico dei genitori» e «accordi di programma». Questo modello costituisce una soluzione fatta e finita, pronta per l’attuazione: rinviare questo procedimento è completamente innecessario. kibesuisse rimane tutt’ora convinta che il «pacchetto» di ampio respiro politico non vada smantellato. Ciò è tanto più vero in quanto l’approccio dei cosiddetti assegni di custodia non è adeguato per affrontare le sfide che si prospettano nel settore dell’accoglienza per l’infanzia. È dimostrato che questo approccio non contribuisca né a contrastare la carenza di personale qualificato né a promuovere le pari opportunità. Anzi: porterebbe a effetti indesiderati. 

Il tempo stringe 

In secondo luogo non solo il settore dell’accoglienza per l’infanzia, ma anche la società nel suo complesso, non possono permettersi di temporeggiare prima di trovare una soluzione legislativa definitiva. I problemi del settore, come la carenza di personale qualificato, sono semplicemente troppo acuti: la crisi nel settore dell’accoglienza per l’infanzia, da tempo prevista da kibesuisse, è ormai una realtà. Le tattiche dilatorie della CSEC-S non solo sono negligenti, ma addirittura pericolose: mettono a repentaglio la prosperità del nostro Paese. In fin dei conti però chi più ne soffre sono i bambini: una vergogna per la Svizzera, rinomata per il suo buon sistema educativo. 

Al comunicato stampa