24.10.2023

Comunicato stampa: LSCus: L'approccio dei cosiddetti assegni di custodia è lacunoso in termini di efficacia e di lungimiranza

Nella discussione della legge federale concernente il sostegno alla custodia di bambini complementare alla famiglia (LSCus), la Commissione dell’educazione del Consiglio degli Stati ha deciso di sviluppare ulteriormente l'approccio dei cosiddetti assegni di custodia. kibesuisse deplora questa decisione. Tale approccio non contribuisce in alcun modo a combattere la carenza di personale qualificato e a promuovere le pari opportunità. Anzi: porterebbe a effetti indesiderati.

Viene smantellato il «pacchetto» di ampio respiro politico 

La Commissione dell'educazione del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha deciso di sviluppare ulteriormente il suo approccio alternativo, che include l'introduzione di cosiddetti assegni di custodia. Come si legge nel suo comunicato stampa, nella prossima riunione del 20 novembre 2023 metterà a punto un testo normativo da utilizzare come base per le discussioni a seguire. Nell'ambito della legge federale concernente il sostegno alla custodia di bambini complementare alla famiglia (LSCus), kibesuisse ha partecipato attivamente ai lavori sul modello della Commissione dell’educazione del Consiglio nazionale (CSEC-N). La federazione è tuttora dell'opinione che questo «pacchetto» di ampio respiro politico debba essere attuato in modo completo, con i due pilastri «riduzione dei costi a carico dei genitori» e «accordi di programma». Pertanto, kibesuisse disapprova la decisione della CSEC-S di perseguire l'approccio dei cosiddetti assegni di custodia: questa alternativa presenta infatti notevoli svantaggi. 

Il principio dell’annaffiatoio non basta per raggiungere gli obiettivi prefissati 

Le strutture d’accoglienza per l’infanzia promuovono le pari opportunità, l'integrazione nonché lo sviluppo intellettuale, sociale e fisico dei bambini e dei giovani. Il modello della CSEC-N risponde al meglio a questi obiettivi, perché affronta in modo integrato i due pilastri interconnessi sopra menzionati. L'approccio degli assegni di custodia invece non basta per raggiungere questi obiettivi: i contributi a favore dei genitori verrebbero infatti concessi in una somma forfettaria e non sarebbero destinati a uno scopo specifico. In altre parole, concedere assegni secondo il principio dell’annaffiatoio produrrebbe effetti indesiderati: gli assegni andrebbero infatti a tutti i genitori al di sopra di un certo livello di occupazione, indipendentemente dal fatto che debbano sostenere o meno costi elevati per l’accoglienza dell’infanzia.

L'effetto dissuasivo resta invariato 

I contributi per l’accoglienza per l’infanzia previsti dal modello della CSEC-N assicurano che i genitori non siano dissuasi dall'esercitare un'attività lavorativa o formativa per via di falsi incentivi, quali ad esempio gli elevati costi di accoglienza per l’infanzia. Tuttavia, l’approccio degli assegni di custodia non aiuta a combattere questo effetto dissuasivo. Pertanto, questo approccio non contribuisce né a combattere la grave carenza di personale qualificato né a sfruttare il potenziale nazionale di personale qualificato. 

Fare leva in modo che gli effetti siano proporzionali agli sforzi 

La Svizzera deve urgentemente recuperare i ritardi accumulati in tre ambiti: conciliazione tra famiglia e lavoro, pari opportunità per tutti i bambini e giovani nonché accessibilità, qualità e abbordabilità dell’accoglienza per l’infanzia. Questo è stato chiaramente dimostrato dalle discussioni e dagli studi degli ultimi anni. Il modello della CSEC-N offre una leva ottimale per migliorare questi tre ambiti e presenta un rapporto equilibrato tra sforzo ed effetto. 

Al comunicato stampa