Care lettrici e cari lettori

con questa newsletter vi diamo il benvenuto di rientro dalla pausa estiva. Con la speranza che abbiate trascorso delle vacanze rigeneranti, ci permettiamo di inviarvi aggiornamenti e novità relative all’accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia complementare alla famiglia. Cordialmente,

 

Il vostro team di kibesuisse

 

Federazione

In Svizzera ci sono sufficienti posti nei nidi?

Il fabbisogno di posti nei nidi è coperto in molte regioni, ma solo perché l’accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia è così costosa che molti genitori vi rinunciano. Un’alleanza fra mondo politico ed economia vuole ora cambiare questa situazione.

Rosmarie Quadranti, consigliera nazionale PBD, presidente di kibesuisse e iniziatrice dell'alleanza, è favorevole al programma d’incentivazione finanziaria della Confederazione volto a creare ulteriori posti nei nidi dell’infanzia, poiché in alcune regioni svizzere il fabbisogno non è ancora coperto. Tuttavia il problema dei costi delle rette per le famiglie non è stato per niente risolto. "Le rette sono troppo alte e ciò non è dovuto né ai salari né ad esigenze legate alle infrastrutture. La causa risiede nel fatto che gli enti pubblici e i datori di lavoro versano ancora troppo poco”, segnala Quadranti.

Leggi l’articolo  (in tedesco)

 

Servizi

Aggiornamenti del sito Internet per i membri di kibesuisse

I servizi di kibesuisse sono sempre più numerosi e consentono un accesso rapido e professionale alla rete. Oltre a modelli per la creazione del design di siti Internet, agli utenti sono messi a disposizione anche indirizzi e-mail, web hosting e altri utili strumenti. Il pacchetto è stato creato in funzione dei bisogni delle strutture di accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia complementare alla famiglia. Per i membri di kibesuisse non ci sono costi di allestimento.

Se state pensando di creare ex novo o ristrutturare il vostro sito Internet e desiderate scegliere fra le varie offerte di pacchetti Internet disponibili, vi invitiamo a richiederci un’offerta, senza nessun impegno da parte vostra, mediante il seguente formulario. Ulteriori informazioni le trovate qui.

 

Nuovi orari di apertura del segretariato della Svizzera italiana

A partire da settembre gli orari di apertura del segretariato della Svizzera italiana di kibesuisse saranno i seguenti: martedì e mercoledì dalle ore 8.00 alle 12.00. La coordinatrice sarà raggiungibile al seguente n° tel.: 076 505 14 01 oppure via email scrivendo a serena.giudicetti@kibesuisse.ch, mentre gli orari del segretariato della sede principale di Zurigo sono reperibili cliccando sul seguente link. Ci permettiamo di invitarvi a consultare il sito Internet in italiano della federazione, che viene aggiornato costantemente, in particolare le pagine relative alle news e a manifestazioni, eventi e convegni sia di kibesuisse sia esterni.

 

Newsletter di kibesuisse e protezione dei dati

Il nuovo Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (GDPR) è entrato in vigore lo scorso mese di maggio. A questo proposito, in qualità di abbonati alla newsletter, desideriamo informarvi che potete cancellare in qualsiasi momento la vostra iscrizione dall'elenco dei destinatari cliccando qui o direttamente sul link in fondo alla presente newsletter. Ulteriori informazioni sul trattamento dei vostri dati personali da parte di kibesuisse sono disponibili al seguente link e nell’ intranet di kibesuisse.

 

Nuovi membri

Nuove affiliazioni a kibesuisse

Kibesuisse è lieta di dare il benvenuto ai seguenti nuovi membri:

Nidi dell’infanzia

Chiave di ripartizione in Svizzera: studi scientifici forniscono le basi

La chiave di ripartizione, cioè il rapporto tra il numero delle persone che si occupano dei bambini e il numero di bambini presenti in un nido, è decisiva per il benessere di questi ultimi. Una maggiore presenza di personale di cura garantisce una maggiore sensibilità e un’alta qualità della relazione con i bambini, in particolare con quelli più piccoli. È infatti scientificamente provato che il benessere dei bambini viene meno, quando una sola persona deve occuparsi di più di quattro bambini di età inferiore ai tre anni (chiave di ripartizione superiore a 1:4). Studi scientifici dimostrano che, in casi come questi, il personale delle strutture di accoglienza dell’infanzia non riesce più ad interagire con sufficiente sensibilità con i bambini e rilevano come impazienza, rabbia e sentimenti di rifiuto aumentino in modo evidente.

In Svizzera sono i Cantoni, ma in alcuni casi anche i Comuni, a determinare la chiave di ripartizione. Soprattutto nella Svizzera tedesca questi requisiti minimi sono differenti rispetto alle raccomandazioni scientifiche e raramente tengono conto delle diverse qualifiche del personale di cura, mentre nella Svizzera romanda si tiene conto almeno delle qualifiche del personale. In Ticino oltre ad una buona chiave di ripartizione si dà importanza anche al concetto di “continuità” del personale di accoglienza.

Il rapporto di Ecoplan (2016, capitolo 3.5) disponibile in lingua tedesca, illustra la regolamentazione della chiave di ripartizione nel 2014, ma le sue prescrizioni sono tuttora ancora valide. In Ticino le normative relative al rapporto numerico tra personale educativo e bambini sono indicate nell’art. 15 del Regolamento della legge per le famiglie (2005) e nella pubblicazione dell’UFAG Per un’accoglienza di qualità (2014).

Famiglie diurne

Convegno per coordinatrici il 27 settembre 2018 a Losanna

Il convegno dal titolo “La qualité de l’accueil en question. Comment assurer une prise en charge de qualité dans l’Acceuil familial de jour” è stato organizzato da kibesuisse. La giornata si rivolge a coordinatrici, responsabili di strutture dell’accoglienza extrafamiliare diurna e a tutte le persone interessate. La giornata sarà moderata da Anita Balz, direttrice regionale di kibesuisse per la Svizzera francese, alla presenza della direttrice della federazione Nadine Hoch, con conferenze di Muriel Thiam-Ding e di Santé Sexuelle Suisse.

Per scaricare il volantino e iscrizioni

Centri extrascolastici e parascolastici

Protezione della maternità: documentazione disponibile sul sito Internet

Da agosto 2018 è disponibile in italiano nell’intranet di kibesuisse tutta la documentazione relativa alla protezione della maternità negli asili nido e nei centri diurni extrascolastici e parascolastici. Vi invitiamo in particolare a consultare i seguenti testi:

  • Protezione della maternità: informazioni per i datori di lavoro nel settore dell’accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia - Compiti del datore di lavoro nel settore dell’accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia per soddisfare i requisiti di legge in materia di protezione della maternità
  • Protezione della maternità: informazioni per le collaboratrici dei nidi e delle strutture di accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia
  • Valutazione dei rischi ai sensi dell’ordinanza sulla protezione della maternità per le collaboratrici dei nidi e delle strutture di accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia
  • Formulario di controllo per la valutazione dei rischi

 

Convegno “Betreuung + Schule = gemeinsam Lern- und Lebensräume schaffen“ il 31 ottobre 2018 a Lucerna

Accoglienza e scuola sono necessarie! Come acquisire un approccio educativo e una lingua comuni? Come cooperare e organizzarsi in modo efficace?

A queste domande cercherà di dare una risposta il convegno organizzato da kibesuisse che si terrà a Lucerna il 31 ottobre 2018 dalle ore 12.00 alle 16.30: con Rosmarie Quadranti (consigliera nazionale e presidente di kibesuisse), il prof. Dr. Klaus Zierer (Università di Augusta), Erich Müller Vils (ufficio scolastico Città di Zurigo), Bernadette Stadler e Giovanni Feola (Tagesschule Blumenfeld Zurigo), Stefan Gander (associazione Tipiti), Claudia Magos (Dip. ed. Basilea Città), Christina Renz (Scuola secondaria Leonhard Basilea) e Melanie Bolz (Curaviva).

Per scaricare il volantino e iscrizioni

Pubblicato in italiano il nuovo opuscolo con le Raccomandazioni per la retribuzione e l’assunzione del personale nelle strutture diurne extrascolastiche e parascolastiche di kibesuisse

Le "Raccomandazioni per la retribuzione e l’assunzione del personale nelle strutture diurne extrascolastiche e parascolastiche" sono state tradotte in italiano nello scorso mese di agosto e sono pubblicate sul sito di kibesuisse. Esse si rivolgono agli enti gestori, ai loro collaboratori, alle autorità cantonali e comunali di vigilanza e autorizzazione così come ai Cantoni e ai Comuni cofinanziatori.

Formazione professionale

Pubblicati i filmati della campagna di sensibilizzazione nella scelta delle formazioni in ambito sociosanitario di Formas

Formas ha avviato una campagna di sensibilizzazione contro i falsi miti nella scelta delle formazioni in ambito sociosanitario e ha pubblicato alcuni filmati nell’ambito del progetto #ORALOSO!#. La realizzazione dei video ha come obiettivo quello di suscitare interesse e promuovere la riflessione sulle sfide con cui si devono confrontare le operatrici e gli operatori OSS, OSA e ACSS. I filmati mostrano gli aspetti più difficili di queste professioni, sono uno strumento per le aziende per riflettere con i candidati sulle loro scelte e aiutano a selezionare in modo mirato il personale. Sono infine uno strumento pedagogico-didattico utile da utilizzare per valutare competenze e ruoli diversi. Il progetto è sostenuto finanziariamente da FONDSSOCIAL ed è stato realizzato dal CISA.

Per maggiori informazioni

Scarica il video relativo agli operatori sociosanitari (OSS)

Scarica i video relativi agli operatori socioassistenziali (OSA)

Informazioni relative agli addetti alle cure sociosanitarie (ACSS)

 

Certificato di formazione nell'area infanzia

SAVOIRSOCIAL vuole approfondire la problematica relativa all'eventuale introduzione di un certificato federale di formazione pratica (CFP) per i settori dei nidi dell’infanzia e dell’accoglienza dei bambini nei centri extrascolastici e parascolastici. In particolare occorrerà valutare l'esperienza acquisita in altri settori sociali dagli addetti alle cure sociosanitarie (CFP), nonché le opportunità e i rischi che le autorità cantonali di autorizzazione vedono nell'introduzione di un tale livello di formazione.

Maggiori informazioni sul progetto preliminare

 

“Una marcia in più” con la maturità professionale

Valorizzare la maturità professionale e mostrarne i vantaggi sia ai giovani sia all’economia: con questo obiettivo i partner del settore della formazione professionale – la Confederazione, i Cantoni così come i datori di lavoro e le organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici – hanno lanciato una campagna informativa, adottando lo slogan “Una marcia in più”, sulle prospettive offerte da una maturità professionale. Un sito Internet creato ad hoc fornisce un ampio ventaglio di informazioni alle aziende formatrici e a coloro che sono alla ricerca di un posto di apprendistato.

Swissdicac & Worlddidac avrà luogo a Berna dal 7 al 9 novembre 2018

Quasi 300 espositori, provenienti sia dal nostro Paese sia dall'estero, saranno presenti dal 7 al 9 novembre 2018 a Berna a Swissdidac, la fiera nazionale di formazione più importante in Svizzera. Swissdidac & Worlddidac si rivolge per la prima volta anche al settore dell’accoglienza extrascolastica e parascolastica dell’infanzia complementare alla famiglia, poiché la formazione non inizia quando il bambino avvia il suo percorso scolastico alla scuola dell’infanzia. Kibesuisse sarà presente alla manifestazione con uno stand e proporrà alcune brevi conferenze.

Politica e attualità

Due settimane di congedo paternità sono sufficienti

La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati il 21 agosto 2018 ha deciso di contrapporre all’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia» un controprogetto indiretto che prevede un congedo di paternità di due settimane. La maggioranza della Commissione ritiene che rappresenti un compromesso adeguato.

Leggi il comunicato stampa

Una commissione del Consiglio federale promuove un congedo parentale di diversi mesi

La Commissione federale di coordinamento per le questioni familiari (COFF) si spinge molto oltre e raccomanda un congedo parentale di 38 settimane per la Svizzera sulla base dei risultati di 140 studi condotti nella regione dell’OCSE. Otto settimane di congedo parentale sono riservate ai padri. Mentre la Svizzera risulta essere il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda il sostegno ai giovani genitori, i Paesi dell’OCSE prevedono attualmente in media congedi di 54 settimane.

Secondo uno studio del 2010, i costi del modello della COFF sono stimati a un importo compreso tra 1 e 1.5 miliardi di franchi. Tuttavia un aumento dell’1 per cento dell’attività lucrativa delle donne genererebbe già entrate fiscali sufficienti per compensare un congedo parentale di 18-20 settimane remunerato al 100 per cento.

Ulteriori informazioni

Ascolta RSI intervista a Amalia Mirante

Leggi Il Caffè del 19.8.2018

Leggi Corriere del Ticino del 20.8.2018

 

L’Unione svizzera degli imprenditori chiede una migliore offerta di servizi di accoglienza per l’infanzia da parte dello Stato

Secondo Simon Wey dell’Unione svizzera degli imprenditori l’offerta di servizi di accoglienza per l’infanzia in Svizzera è insufficiente e troppo costosa. I datori di lavoro non dispongono della manodopera qualificata di cui hanno urgentemente bisogno. “Lo Stato dovrebbe finalmente sostenere lo sviluppo di nidi dell’infanzia e centri diurni qualitativamente e finanziariamente attrattivi”, chiedono i datori di lavoro. Gli oneri finanziari a carico delle famiglie devono essere ridotti in maniera significativa. Kibesuisse accoglie con favore l’iniziativa dell’Unione svizzera degli imprenditori e auspica che alle parole seguano ora i fatti.

Leggi l’articolo Watson del 2.8.2018 (in tedesco)

Guarda il servizio SRF 10vor10 del 3.8.2018 (in tedesco)

 

In diversi Länder tedeschi i costi di collocamento dei bambini a carico delle famiglie saranno aboliti a partire dal 1° agosto 2018

"Asili nido gratuiti dal Mar Baltico al Lago di Costanza": la Germania prevede di investire nei prossimi anni miliardi nell'accoglienza per l'infanzia. In molti Länder tedeschi dal 1. agosto 2018 molte famiglie non devono più pagare le rette.

In Svizzera siamo ancora molto lontani da questo obiettivo. Già nel 2015 uno studio della Confederazione era giunto alla conclusione che le famiglie svizzere pagavano rette superiori alla media rispetto ai Paesi limitrofi. I genitori di Zurigo, ad esempio, pagano in media il 66 per cento dei costi, mentre solo un terzo delle rette è coperto dal settore pubblico. In altre regioni, come in Germania, Austria e Francia, il rapporto è molto diverso: all’epoca dell’analisi, i genitori di Francoforte ad esempio dovevano versare soltanto il 14 per cento dei costi complessivi per un posto in un nido, mentre il restante 86 per cento già allora veniva versato dallo Stato.

Un’ulteriore ricerca commissionata dalla Confederazione e pubblicata nello scorso mese di dicembre ha evidenziato come in tutta la Svizzera un quinto delle famiglie svizzere non possa permettersi di affidare i propri figli a una struttura di accoglienza extrascolastica o parascolastica. Tuttavia soltanto il dieci per cento dei genitori lamenta una carenza di posti quale causa di questa situazione insoddisfacente. Molto più spesso i genitori hanno lamentato un'altra ragione: i costi troppo elevati delle rette delle strutture per l’accoglienza dell’infanzia.

Leggi l’articolo (in tedesco)

 

Importanti differenze regionali nelle percentuali lavorative delle madri

Nella Svizzera romanda il numero di madri che lavorano a tempo pieno è quasi il doppio rispetto alla Svizzera tedesca, mentre in Ticino si attesta intorno al 26%. Uno studio inedito dell'Ufficio federale di statistica (UST) mostra che solo il 15 per cento delle madri lavoratrici della Svizzera tedesca sceglie di lavorare a tempo pieno. Nella Svizzera romanda la percentuale è del 30 per cento, mentre nella Svizzera italiana è del 26 per cento. Per kibesuisse questo è dovuto anche al fatto che gli asili nido della Svizzera tedesca e ticinesi sono in gran parte finanziati dai genitori, mentre nella Svizzera romanda il settore pubblico è maggiormente coinvolto. Lo dimostra anche un rapporto del Consiglio federale del 2015: le famiglie a Zurigo devono pagare il 66 per cento dei costi di un posto in un nido, mentre nel Canton Vaud solo il 38 per cento.

I costi più elevati dei nidi dell’infanzia possono essere un fattore, ma ci sono anche differenze culturali. La Svizzera romanda è influenzata dalla Francia, paese in cui è normale per le donne avere un'attività lavorativa e dove le donne più difficilmente si adeguano a svolgere unicamente il ruolo materno. Il modello francese di famiglia include implicitamente il concetto che è un bene per il bambino se ha una certa distanza dalla madre e se socializza con altro bimbi mentre, mutuata dagli Stati Uniti, nella Svizzera tedesca è maggiormente diffusa l’idea che più stretto è il legame mamma-bambino, meglio è per quest’ultimo. Ovviamente non tutti la pensano in questo modo, ma una delle cause delle differenze regionali rilevate nella ricerca dell'UST potrebbe essere il modello culturale succitato, così come il problema del finanziamento pubblico agli asili nelle varie regioni del nostro Paese.

Per maggiori informazioni (in tedesco)

 

Asili nido fortemente regolamentati, centri di socializzazione in zona grigia dal punto di vista giuridico

Diversi attori coinvolti in questo settore chiedono una regolamentazione più severa e l’obbligo di un’autorizzazione per quelli che nella Svizzera tedesca vengono definiti “Spielgruppen”, i “gruppi di gioco”, ossia i cosiddetti centri di socializzazione. La federazione svizzera Spielgruppen-LeiterInnen-Verband (SSLV) accoglie con grande favore questa proposta.

Per riuscire ad aggirare i requisiti di legge previsti per i nidi dell’infanzia, sempre più strutture singole con offerte di accoglienza a giornata intera si definiscono “Spielgruppe” (centro di socializzazione) e operano quindi in una zona grigia dal punto di vista giuridico. Kibesuisse e la federazione SSLV ritengono che il ricorso a questa zona d’ombra legale danneggi la reputazione degli asili nido autorizzati e dei veri centri di socializzazione. I nidi si differenziano dai centri di socializzazione per l’età dei bambini, per gli orari di apertura di un’intera giornata, per il maggior numero di bimbi accolti, per i pasti offerti e per il personale diversamente qualificato. Offrendo accoglienza su tutta la giornata, i nidi consentono ai genitori di conciliare lavoro e famiglia.

Leggi l’articolo del Tages-Anzeiger del 10.7.2018 (in tedesco)

 

Il 21 giugno 2018 le direttrici e i direttori cantonali delle opere sociali e della pubblica educazione hanno adottato una nuova dichiarazione congiunta relativa all’accoglienza della prima infanzia complementare alla famiglia.

La dichiarazione della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) e della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) ha obiettivi politici a livello intercantonale e stabilisce principi comuni di collaborazione.

Nei prossimi anni la CDPE e la CDOS intendono impegnarsi soprattutto a favore di servizi di accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia che rispondano alle esigenze e siano accessibili, vogliono sviluppare la qualità dei servizi, facilitare le transizioni tra i vari servizi, migliorare la base statistica nonché promuovere ulteriormente lo scambio intercantonale.

La CDOS è responsabile delle questioni relative all'accoglienza complementare alla famiglia della prima infanzia (bambini da 0 a 4 anni), mentre la CDPE di quelle relative al coordinamento intercantonale nell’ambito dell’accoglienza dell’infanzia complementare alla famiglia per i bambini in età di scuola dell’obbligo.

Kibesuisse accoglie con favore questa nuova dichiarazione congiunta, in particolare perché sottolinea l'importanza di investire principalmente nella qualità dell'accoglienza extrafamiliare. La federazione è tuttavia dispiaciuta che la dichiarazione sia formulata in modo molto cauto sulle questioni relative al finanziamento dei servizi.

Dichiarazione (in francese)

Dichiarazione (in tedesco)

 

Pari opportunità anche per i bambini fino a 4 anni

Le Commissioni della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati hanno accolto l'iniziativa parlamentare di Matthias Aebischer, membro del Comitato di patrocinio di kibesuisse, che prevede una migliore integrazione della formazione, educazione e accoglienza della prima infanzia nella legge sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche. Quest’ultima viene attualmente applicata soltanto per i bambini a partire da 4 anni. L’iniziativa promossa da Aebischer richiede che la legge includa tutti i bambini fin dalla nascita. Entrambe le Commissioni hanno dato seguito all'iniziativa e hanno quindi dato il via libera all'elaborazione di un disegno di legge.

Ulteriori informazioni

 

L’estensione dell’obbligo di segnalazione in caso di messa in pericolo del benessere del bambino entrerà in vigore il 1. gennaio 2019

Insegnanti e assistenti sociali hanno attualmente già l’obbligo di effettuare la segnalazione se ritengono che il benessere del bambino sia a rischio. Presto anche i dipendenti dei servizi di accoglienza extrascolastica e parascolastica complementare alla famiglia saranno obbligati a farlo.

La modifica del Codice civile, che prevede l’estensione dell’obbligo di segnalazione a tutti gli specialisti a contatto con minori, entrerà in vigore il 1. gennaio 2019.

Se collaboratrici o collaboratori di queste strutture vengono a conoscenza di comportamenti sospetti relative a maltrattamenti di bambini, devono trasmettere le informazioni di cui sono in possesso all’ufficio competente.

Kibesuisse è favorevole all’estensione dell’obbligo di segnalazione nella sua forma attuale. Nelle sue pubblicazioni relative ai codici di condotta nelle varie tipologie di servizi di accoglienza (disponibili per ora soltanto in tedesco e in francese), la federazione sottolinea che ogni segnalazione e ogni reclamo, sia da parte dei dipendenti e dei bambini sia da parte dei genitori e di persone estranee, vadano presi sul serio ed esaminati attentamente. Inoltre occorre adottare ulteriori provvedimenti, come ad esempio ricorrere ai servizi specializzati e prendere contatto con le autorità.

Presa di posizione di kibesuisse 24.3.2014

Ulteriori informazioni (in tedesco)

Un elenco dei servizi di consulenza e d’aiuto è stato messo a disposizione dalla fondazione “Protezione dell’infanzia Svizzera”.

 

Nuovi aiuti finanziari da parte della Confederazione per sgravare i genitori

Dal 1. luglio 2018 sono entrati in vigore i nuovi aiuti finanziari della Confederazione: i Cantoni che concedono agevolazioni finanziarie ai genitori possono presentare domanda. I nuovi contributi finanziari hanno quale obiettivo quello di incentivare Cantoni e Comuni a incrementare in futuro i propri sussidi. Kibesuisse ritiene validi gli scopi delle sovvenzioni, ma dubita che queste ultime possano rappresentare uno sgravio tangibile per i genitori: "È una goccia nel mare. È come se avessimo presentato il conto del caffè. Con gli aiuti finanziari della Confederazione i genitori ottengono in media un’agevolazione inferiore a due franchi per una giornata di custodia dei figli”, afferma Nadine Hoch, direttrice di kibesuisse.

Leggi l’articolo del Beobachter del 28.6.2018 (in tedesco)

 

La Commissione del Consiglio degli Stati vota a favore della proroga del programma di incentivazione per la creazione di nuovi servizi di accoglienza dell’infanzia

A metà giugno il Consiglio nazionale ha approvato la proroga del cosiddetto programma di incentivazione della Confederazione che decadeva nel 2019. Attualmente manca ancora il via libera del Consiglio degli Stati. La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura competente ha espresso un preavviso favorevole alla proroga con 6 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astensioni.

Leggi l’articolo della NZZ del 22.6.2018

 

Controllo delle condizioni di lavoro e degli stage

Diverse commissioni tripartite rispettivamente ispettorati del lavoro cantonali controllano attualmente le condizioni di lavoro dei posti di stage nei nidi dell’infanzia. In molti casi esse chiedono condizioni lavorative migliori e salari più elevati nelle strutture ispezionate. Soltanto in un quarto degli asili nido non sono stati rilevati reclami.

Kibesuisse formula diverse raccomandazioni rispetto agli stage effettuati prima del tirocinio. Per quanto concerne le disposizioni sono tuttavia responsabili i Cantoni. Nadine Hoch, direttrice di kibesuisse, esprime il suo parere sulla problematica in un’intervista al Tagblatt di San Gallo (in tedesco).

Ulteriori informazioni sull’Ostschweiz am Sonntag del 24.6.2018

Petizione “Per un divieto legale delle punizioni corporali sui bambini”

I bambini hanno diritto a un’educazione priva di violenza anche in Svizzera. Questo deve essere sancito dalla legge. L’associazione Educazione senza violenza raccoglie firme per una petizione a questo scopo.

Vai alla petizione

 

Manifestazioni, convegni ed eventi

Maggiori informazioni su convegni, eventi e manifestazioni sono reperibili in italiano sul sito di kibesuisse. Ulteriori eventi nella Svizzera interna e romanda sono pubblicati qui in lingua tedesca e qui in lingua francese.

 

Un convegno in Ticino per riflettere su reti educative e rapporti tra famiglie a sostegno di un intervento precoce 

Il 21 settembre 2018 presso l’aula magna SUPSI DACD (Campus Trevano a Canobbio) si terrà il convegno “Villaggio educativo: reti educative e rapporti tra famiglie, scuole e servizi in un’ottica inclusiva a sostegno di un intervento precoce”, che si inserisce all’interno del progetto Tipì (Ticino Progetto Infanzia), patrocinato dall’UNESCO. Il convegno rappresenta una preziosa occasione di incontro e scambio tra professionisti provenienti da diversi settori, ma con il medesimo scopo ovvero di accompagnare il minore nella sua crescita. La giornata si pone l’obiettivo di promuovere una riflessione su approcci e modalità di lavoro innovative per attivare una proficua collaborazione con le famiglie e la rete attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze genitoriali in un’ottica di complementarietà tra il sapere delle famiglie e quello dei professionisti.

Per maggiori informazioni e iscrizioni

 

“Tutti i colori” della Notte del racconto 2018

Ormai molto nota e attesa nella Svizzera italiana, la prossima Notte del racconto, che si terrà il 9 novembre 2018 come sempre in scuole, biblioteche, librerie, centri giovanili, associazioni e vari istituti, avrà un tema “multicolore”: l’Istituto svizzero media e ragazzi (ISMR) ha infatti comunicato che il titolo della edizione 2018 sarà “Di tutti i colori”. La rassegna ha quale scopo quello di promuovere la lettura presso i giovani ed è organizzata in collaborazione con Bibliomedia Svizzera e UNICEF Svizzera.

Ulteriori informazioni

 

Disponibile tutta la documentazione del convegno “Prima infanzia: oltre la povertà economica. Quale ruolo e quali progetti per i Comuni”

È stata messa a disposizione sul sito Internet dei Cemea tutta la documentazione relativa al convegno dal titolo “Prima infanzia: oltre la povertà economica (pubblicazioni, presentazioni, diapositive ecc.). Quale ruolo e quali progetti per i Comuni” tenutosi il 28 maggio scorso presso il Centro Spazio Aperto di Bellinzona. Alla giornata di studio erano presenti numerosi attori che operano a favore della prima infanzia

Scarica tutta la documentazione del convegno

Pubblicazioni

Letteratura per l’infanzia e autismo: alcuni libri di Gionata Bernasconi utili per educatrici e educatori dei nidi dell’infanzia

Vi segnaliamo qui di seguito alcune recenti pubblicazioni di Gionata Bernasconi, utili per bambini dai 3 ai 6 anni e per le educatrici e gli educatori dei nidi dell’infanzia: Martino piccolo lupo, pubblicato in collaborazione con la Fondazione ARES (cfr. anche intervista all’autore a Rete Due del 20.1.2016), Campanelli verdi e rossi, un manuale di screening precoce dei disturbi dello spettro autistico, e Il re del mercato, un cofanetto realizzato in quattro lingue che contiene anche un DVD con un film diretto da Joel Fioroni e tratto dalla omonima storia di Gionata Bernasconi.

Vai al sito di Gionata Bernasconi

Informazioni per le regioni

Notizie regionali, offerte di formazione continua e informazioni su eventi sono disponibili cliccando sul seguente link.

Svizzera orientale e Liechtenstein

Convegno “Gesund ins Leben starten. Prävention durch Frühe Förderung“ il 14 novembre 2018 a Coira

I temi trattati nel convegno che si terrà a Coira il 14 novembre 2018 dalle ore 9.30 alle 16.30 in occasione del 30° giubileo di KJBE saranno quelli legati al sostegno alla prima infanzia quale strumento di prevenzione della povertà, fattore di integrazione, efficace investimento nella sanità e nella politica sociale ecc. saranno presenti numerosi relatori fra cui Yves Weber (Fondazione Radix), dr. Martin Hafen (HSLU Lucerna), dr. Andrea Lanfranchi (Hochschule für Heilpädagogik), Susanna Gadient (Ufficio sociale cantonale), Denise Rudin (Ufficio sanitario cantonale), Patricia Ganter Sonderegger (Ufficio cantonale integrazione), Silvia Maag (Città di Coira).

Svizzera centrale

KITAplus: Valutazione della Scuola universitaria professionale di Lucerna

La Scuola universitaria professionale di Lucerna ha valutato il programma in diversi asili nido e ritiene che l'esperienza sia positiva, ma che sia ancora necessario intervenire sul trasferimento delle conoscenze per evitare che queste vadano perse nell’avvicendamento del personale negli asili nido.

Ulteriori informazioni nel servizio SRF del 16.8.2018 (in tedesco)

Leggi l’articolo del 16.8.2018 della Luzerner Zeitung (in tedesco)

Zurigo

Le autorità di vigilanza e di rilascio delle autorizzazioni degli asili nido del Canton Zurigo devono ridefinire la loro prassi

Un Comune di Zurigo voleva dare a un asilo nido direttive dettagliate riguardo all’ordinamento del personale. Il 23 aprile 2018 il tribunale amministrativo ha stabilito (VB.2017.00826) che non esiste una base legale sufficiente per una tale interferenza nell’autonomia organizzativa di un nido dell’infanzia. L'autorità di vigilanza e di autorizzazione non può prescrivere un ordinamento del personale preciso, ma si deve limitare a verificare se è possibile un’adeguata accoglienza dell’infanzia con l’impiego di personale previsto. A seguito di questa nuova sentenza le autorità di vigilanza e di autorizzazione degli asili nido del Cantone di Zurigo dovranno ridefinire la loro prassi.

Kibesuisse nelle sue Linee guida per l’accoglienza dei bambini nei nidi dell’infanzia (scaricabili in tedesco) consiglia la chiave di ripartizione  e mette gratuitamente a disposizione dei suoi soci un sistema per il calcolo dell’ordinamento del personale.

Leggi l’articolo del 2.6.2018 della NZZ

Mittelland di lingua tedesca

Kibesuisse commenta l’introduzione dei buoni per la custodia dei bambini nel Canton Berna

Kibesuisse considera importante e tempestiva l’attuazione di un modello di sovvenzionamento per l’accoglienza dell’infanzia nel Canton Berna a partire dal 2019, ma critica il fatto che il Governo abbia stabilito che questa misura debba essere attuata senza costi aggiuntivi. Ciò è possibile solo a scapito della qualità e avrà quale conseguenza un aumento delle rette per i genitori.

Leggi la presa di posizione (in tedesco)

Svizzera nord-occidentale

Kibesuisse prende posizione sul concetto di sostegno alla prima infanzia di Basilea Campagna

La federazione accoglie con grande favore il fatto che un altro Cantone metta in atto un concetto di sostegno alla prima infanzia.

Leggi la presa di posizione (in tedesco)

Svizzera francese

Ginevra: la necessità di orari di apertura prolungati nei nidi non è stata rilevata. Un progetto pilota in un asilo nido di Ginevra con orario prolungato dalle ore 6.00 alle 20.00 è stato interrotto a causa della mancanza di richieste.

L'obiettivo del progetto pilota, della durata di due anni, era quello di adattarsi all'orario di lavoro spesso irregolare dei genitori. Dei circa 12 posti di accoglienza offerti, tuttavia, solo 4-5 sono stati occupati. Anche un nido presso l'ospedale universitario di Ginevra ha avuto esperienze simili.

I responsabili del Centro cantonale per la prima infanzia (OCPE) di Ginevra immaginano che i genitori preferiscano una forma diversa di affidamento dei figli per periodi più lunghi, come ad esempio quella offerta dalle famiglie diurne o dalle babysitter. I risultati di una ricerca sui bisogni delle famiglie sono attesi per l'autunno 2018.

Guarda il servizio del 18.6.2018 della RTS