09.01.2023

Retrospettiva del simposio «Tutti facciamo Qualità»

Il simposio «Tutti facciamo Qualità» tenutosi il 12 dicembre scorso a Bellinzona ha riscontrato una buona partecipazione, con circa ottanta partecipanti di tutte e tre le forme di accoglienza. 

La giornata si è aperta con la presentazione da parte di Michèle Kaufmann-Meyer di kibesuisse, che dal 2021 è presente nella Svizzera italiana con un’antenna regionale. È intervenuto poi il Consigliere di Stato Raffele de Rosa, che ha ringraziato le operatrici e gli operatori del settore delle strutture di formazione e accoglienza dell’infanzia e ne ha sottolineato l’importanza. 

Il simposio è continuato con due interventi mirati a mettere in luce le basi teoriche e scientifiche dell'approccio alla qualità nell’accoglienza della prima infanzia. 

Carina Kammerer, collaboratrice dell’istituto Marie Meierhofer per l’infanzia ha presentato il progetto «Sviluppo della qualità con storie educative e di apprendimento», che ha suscitato grande interesse da parte dei partecipanti.  

In seguito, Daniela Izzo, auditrice e consulente per QualiNido e kibesuisse, ha presentato gli «Ostacoli ed opportunità nell'implementazione pratica del management della qualità».   

Dopo la pausa pranzo i partecipanti si sono suddivisi in tre workshop, uno per ciascuna forma di accoglienza. 

Il workshop di Daniela Izzo si è occupato di organizzazioni di famiglie diurne sostenibili, con la presentazione del label «QualiNido» applicato alle famiglie diurne. Il documento tradotto e lo strumento sviluppato con le famiglie diurne di Zurigo permettono di riflettere sulla qualità dell’offerta di ogni struttura e di svilupparla ove necessario. 

Il workshop dedicato ai centri extrascolastici, con la moderazione di Katharina Ganz dell’Alta Scuola Pedagogica di Zurigo, si è focalizzato sul gioco come forma di apprendimento. Oltre allo scambio di idee e di approcci ai progetti di gioco, si è anche capita l’importanza della collaborazione tra scuole e centri extrascolastici. 

Il workshop moderato da Melanie Bolz, impiegata presso kibesuisse, inerente ai nidi d’infanzia, si è concentrato sulla definizione della qualità nei nidi, attraverso una breve presentazione e un brainstorming. È emerso che queste strutture stanno già facendo tanto per la qualità e che quindi è già stato avviato un percorso virtuoso. La cosa che risulta più difficile al momento è la gestione del tempo, il suo riconoscimento e il «lavoro sommerso» che pur venendo svolto non viene considerato a sufficienza.  

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda con i relatori della giornata, condotta da Marco Galli, Capo Ufficio dell’UfaG, che ha evidenziato l’impegno di tutti nello svolgimento della professione nell’ambito della formazione e accoglienza extrafamiliare. In Ticino sono stati fatti degli importanti passi in avanti a livello professionale e legislativo, anche con l’ottenimento del salario minimo a partire dal 1° gennaio 2023. 

Stevens Crameri, presidente di ATAN, ha sottolineato che quello che ancora manca è la formalizzazione della qualità. A questo proposito, le persone vanno formate meglio sull’aspetto olistico della qualità. Obiettivo nel prossimo futuro sarà quindi partecipare attivamente alla concretizzazione di un progetto per tutte e tre le forme di accoglienza. 

Elena Ganzit, impiegata presso il LISS, ha fatto riferimento all’importanza di un’analisi dei bisogni nel territorio. Gli standard devono essere alti per tutto il settore e al centro devono stare i bambini, gli educatori così come anche i processi. 

Michèle Kaufmann-Meyer ha messo l’accento sull’importanza del consolidamento della collaborazione tra tutte le istituzioni del settore per strutturare la qualità nella regione. 

Accennando alla griglia per l’autovalutazione e al relativo piano di sviluppo presentati il mattino da Daniela Izzo, Marco Galli ha sottolineato l’importanza di coordinazione e di una visione globale per il territorio. Sembra esserci un assenso sul fatto che per gli operatori presenti potrebbe essere interessante svolgere un lavoro a partire dalla griglia di autovalutazione presentata.

Il finanziamento rimane un punto essenziale per raggiungere questo obiettivo, come sostenuto da Michèle Kaufmann-Meyer in riferimento alle proposte messe in consultazione al livello federale.

 

Nel seguito riportiamo le varie presentazioni: