Sondaggio nei nidi d’infanzia e nelle famiglie diurne: occorre un finanziamento adeguato della qualità su tutti i livelli
Le organizzazioni di famiglie diurne e i nidi d’infanzia sono fortemente impegnati in servizi di accoglienza di alta qualità e nella formazione e nel perfezionamento del personale educativo. Nelle questioni finanziarie danno sempre la priorità ai bambini e al personale. Ciò è emerso dal sondaggio sulla qualità pedagogica di kibesuisse. Per questo motivo, a livello nazionale, cantonale e comunale, la federazione ritiene fondamentale un finanziamento sufficiente a favore della qualità nell’accoglienza per l’infanzia. Inoltre, la Svizzera deve portare avanti l’elaborazione di standard qualitativi sanciti dalla legge.
La qualità pedagogica ha diverse dimensioni
Per la seconda volta, la federazione svizzera delle strutture di accoglienza per l’infanzia (kibesuisse) ha incaricato l’istituto di ricerca INFRAS di condurre un’indagine di mercato. Mentre lo scorso anno il risultato del sondaggio verteva sul tasso di occupazione, sul personale o sulle finanze, questa volta l’attenzione si è concentrata sulla qualità pedagogica. Quest’ultima si articola in diverse dimensioni (cfr. riquadro «Dimensioni della qualità»).
La qualità è sempre al primo posto
Il sondaggio mostra quali fattori contribuiscono alla buona qualità pedagogica dell’accoglienza per l’infanzia nei nidi e nelle famiglie diurne e come la qualità viene messa in pratica in tutta la Svizzera. Una cosa è sicura: la qualità pedagogica è d’importanza primaria per i nidi d’infanzia e le organizzazioni di famiglie diurne intervistate, che fanno molto per il benessere e lo sviluppo dei bambini in questo ambito. Il sondaggio evidenzia inoltre i potenziali di miglioramento e le condizioni quadro decisive per la qualità pedagogica da perseguire.
Per la prima volta hanno partecipato anche le organizzazioni di famiglie diurne
Oltre agli enti gestori dei nidi d’infanzia, hanno partecipato per la prima volta al sondaggio anche le organizzazioni di famiglie diurne (cfr. riquadro «Dati relativi ai partecipanti»). Insieme ai nidi d’infanzia e all’accoglienza extrascolastica, sono una delle tre forme istituzionali di accoglienza per l’infanzia. Sono integrate in un’impostazione che punta a un processo di professionalizzazione progressiva delle famiglie diurne, delle coordinatrici e dei coordinatori.
Impegno per la formazione e il perfezionamento
Una netta maggioranza del 78 per cento delle organizzazioni di famiglie diurne utilizza la formazione di base ideata da kibesuisse per le proprie famiglie diurne. La formazione comprende 30 ore di lezione distribuite su cinque giorni. Il 20 per cento degli intervistati usufruisce di un’altra forma di formazione di base, con una durata compresa tra 15 e 60 ore. Complessivamente il 23 per cento del personale educativo ha conseguito un diploma pedagogico. La percentuale è più alta tra le coordinatrici e i coordinatori, con una media del 65 per cento.
I nidi d’infanzia sono fortemente impegnati nella formazione. L’87 per cento degli enti gestori con un unico nido d’infanzia, i cosiddetti nidi d’infanzia singoli, e il 95 per cento degli enti gestori con più di un nido d’infanzia offrono posti per la formazione professionale di base. I posti disponibili per le scuole specializzate superiori (SSS) a livello terziario, considerando l’intero territorio svizzero, vengono offerti da un nido d’infanzia singolo su quattro e da un ente gestore con più di un nido d’infanzia su due. In quest’ultimo caso, l’incidenza di collaboratori e collaboratrici che hanno frequentato un corso di perfezionamento è più alta. Con il 51 per cento la percentuale è leggermente superiore rispetto ai nidi d’infanzia singoli, dove nel 2023 il 39 per cento del personale educativo impiegato ha partecipato a un corso di perfezionamento di almeno una giornata.
Fattori principali per la qualità pedagogica
Nel valutare l’importanza delle diverse condizioni quadro per la qualità pedagogica nell’attività quotidiana, le organizzazioni di famiglie diurne hanno messo al primo posto la stretta collaborazione tra famiglie diurne e genitori. Altrettanto importanti per loro sono un tempo adeguato per i coordinatori e le coordinatrici per l’affiancamento delle famiglie diurne, la qualifica delle famiglie diurne nonché dei coordinatori e delle coordinatrici, i corsi di perfezionamento interni ed esterni e le risorse finanziarie sufficienti.
Gli enti gestori dei nidi d’infanzia intervistati hanno valutato una direzione competente come il fattore più importante per una buona qualità pedagogica. Altrettanto rilevanti, dal loro punto di vista, sono le risorse finanziarie sufficienti, la chiave di ripartizione, il tempo adeguato per il lavoro pedagogico indiretto e la collaborazione con i genitori. Ad esempio, il 73 per cento dei nidi d’infanzia singoli e l’81 per cento degli enti gestori con più di un nido d’infanzia conducono un colloquio di sviluppo almeno una volta l’anno o più volte all’anno. Con la stessa frequenza si svolgono eventi formali come serate o sondaggi dei genitori.
La digitalizzazione è maggiormente sacrificabile
Infine, ai partecipanti è stato chiesto in quali ambiti farebbero dei tagli in caso di difficoltà finanziarie. Prima di tutto, le organizzazioni di famiglie diurne rinuncerebbero a sviluppare ulteriormente la digitalizzazione e, solo in ultima battuta, farebbero economia sulla formazione di base e sui salari delle famiglie diurne. Oltre che sull’ulteriore sviluppo della digitalizzazione, i nidi d’infanzia risparmierebbero innanzitutto sulla mobilia e, da ultimo, sui salari del personale e sulla qualità del vitto dei bambini. In entrambi i casi si manifesta una chiara priorità a favore dei bambini e dei collaboratori.
Prima richiesta: nella LSCus la qualità è imprescindibile
Per evitare che gli enti gestori si trovino davanti a tale dilemma, è necessario che dispongano di risorse finanziarie sufficienti al fine di poter investire in misure per una buona qualità pedagogica. kibesuisse chiede pertanto, in primo luogo e a livello nazionale, di mantenere l’ambito di promozione della qualità nel progetto della Legge federale sulla custodia di bambini complementare alla famiglia (LSCus), in merito al quale il Consiglio degli Stati sarà consultato nella sessione invernale del 4 dicembre 2024. Lo sviluppo dei posti all’interno delle strutture e lo sviluppo della qualità sono due pilastri che si sostengono l’un l’altro: entrambi devono essere rafforzati contemporaneamente. La nuova legge deve quindi sostenere, oltre allo sgravio finanziario per i genitori, anche lo sviluppo della qualità dell’accoglienza per l’infanzia E il relativo finanziamento.
Seconda richiesta: modelli di finanziamento sostenibili a livello cantonale e comunale
In secondo luogo, a livello cantonale e comunale sono necessarie disposizioni giuridiche vincolanti e sistemi di sovvenzioni che regolino in modo univoco e finanzino a sufficienza le tre forme di accoglienza. Ciò consente di ottenere la professionalizzazione di tutto il personale educativo e di combattere la carenza di personale qualificato nell’accoglienza per l’infanzia, come ha dimostrato di recente la lettera aperta alle autorità pubblicata da kibesuisse e da altre organizzazioni di settore.
Terza richiesta: devono essere definiti standard qualitativi sanciti dalla legge
In terzo luogo, il presente sondaggio ha dimostrato e confermato l’urgenza di raggiungere standard qualitativi adeguati nell’ambito dell’accoglienza per l’infanzia. Alla luce della Giornata dei diritti dell’infanzia, in cui è stata approvata la Convenzione dell’ONU sui diritti del fanciullo, kibesuisse ricorda la raccomandazione esplicita fatta alla Svizzera da parte del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo di elaborare standard qualitativi per i nidi d’infanzia a livello federale e di monitorarne l’attuazione (cfr. Osservazioni finali sulla quinta e sesta relazione dello stato della Svizzera, sezione E, punto 30, disponibile in tedesco e francese). Allo stato attuale l’elaborazione e l’integrazione giuridica di questi standard qualitativi sono ancora in sospeso. Un’opzione possibile potrebbe essere il marchio di qualità kibesuisse «QualiNido», che stabilisce uno standard di qualità su base scientifica e comprovato dalla pratica nei nidi d’infanzia svizzeri.
Dimensioni della qualità
Per quanto riguarda la qualità pedagogica, si è affermata la suddivisione in diverse dimensioni. Nel concetto di «qualità strutturale» rientrano aspetti quali le dimensioni del gruppo, la chiave di ripartizione, la dotazione dei locali, la qualifica e i salari del personale educativo. Con «qualità dei processi» si intendono tutte le interazioni e le esperienze che un bambino fa con il proprio ambiente. La «qualità dell’orientamento» comprende i valori pedagogici e gli atteggiamenti del personale educativo nonché il concetto pedagogico della struttura. La «qualità della gestione e dell’organizzazione» comprende temi quali la gestione del personale, lo sviluppo della qualità e la supervisione. Infine, la «qualità del contesto» comprende aspetti come il finanziamento garantito.
Dati relativi ai partecipanti
Complessivamente hanno partecipato al sondaggio 304 enti gestori. Di questi, 258 sono enti gestori di nidi, 34 organizzazioni di famiglie diurne e 12 organizzazioni miste (ente gestore di nidi e organizzazione di famiglie diurne). La percentuale di enti gestori partecipanti in base alle sette regioni kibesuisse (Mittelland tedesco, Svizzera nordoccidentale, Svizzera orientale e Liechtenstein, Svizzera francese, Svizzera italiana, Svizzera centrale, Zurigo) corrisponde in gran parte alla percentuale della popolazione residente permanente. La Svizzera francese è sottorappresentata (15 per cento), mentre la Svizzera italiana (7 per cento) e il Mittelland tedesco (16 per cento) sono leggermente sovrarappresentate. I 270 enti gestori dei nidi offrono un totale di 15 731 posti di accoglienza, le 46 organizzazioni di famiglie diurne hanno accolto complessivamente 5592 bambini. Per tutti i dati rilevati il mese di riferimento è novembre 2023.
Al rapporto finale di INFRAS per conto di kibesuisse del 31 ottobre 2024: «Sondaggio sulla qualità pedagogica nei nidi d’infanzia e nelle famiglie diurne» (disponibile in tedesco e francese)