15.10.2024

L’accoglienza istituzionale per l’infanzia è particolarmente diffusa nelle grandi città e nella Svizzera francese

Secondo un'indagine dell'Ufficio federale di statistica, più della metà delle famiglie in Svizzera utilizza una delle tre forme istituzionali di accoglienza per l’infanzia. Questo fenomeno è più diffuso nelle grandi città e nella Svizzera francese. E sebbene la stragrande maggioranza delle madri lavori, la metà delle persone intervistate ritiene che un bambino in età prescolare soffra a causa dell’attività lavorativa della madre.

In Svizzera, tre famiglie su quattro con bambini di età inferiore ai 13 anni fanno capo a servizi di accoglienza per l’infanzia. Il 54% delle famiglie, ovvero più della metà, ricorre a forme istituzionali di accoglienza per l’infanzia, ossia nidi d’infanzia, strutture di accoglienza extrascolastica o famiglie diurne. Questi sono i risultati dell’indagine sulle famiglie e sulle generazioni 2023, condotta ogni cinque anni dall'Ufficio federale di statistica nell'ambito del sistema di censimento federale della popolazione.

Evidente divario tra città e regioni rurali

I nidi e le strutture di accoglienza extrascolastica sono particolarmente diffusi nelle sei maggiori città svizzere, ovvero Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, Winterthur e Zurigo. In queste città il 71% delle famiglie con figli di età inferiore ai 13 anni si affida a queste forme di accoglienza per l’infanzia. Nelle altre aree urbane, questa percentuale è significativamente più bassa, pari al 43%, e nelle regioni rurali non raggiunge nemmeno la metà, con il 33%. D'altra parte, in queste zone i nonni (47%) e le famiglie diurne (12%) si occupano piu spesso dei bambini rispetto che nelle grandi città, dove le cifre sono rispettivamente del 26% e del 6%.

Differenze evidenti tra le regioni linguistiche 

La situazione è diversa anche per quanto riguarda le tre regioni linguistiche. Nella Svizzera francese, quattro famiglie su cinque con figli di età inferiore ai 13 anni ricorrono a servizi di accoglienza per l’infanzia, mentre le percentuali nella Svizzera tedesca e italiana sono più basse, rispettivamente 73 e 65%. Con il 72%, anche le forme istituzionali di accoglienza per l’infanzia nella Svizzera francese sono utilizzate molto più spesso rispetto alla Svizzera tedesca e italiana, dove le percentuali sono rispettivamente del 48 e del 44%. Non ci sono invece differenze significative tra le tre regioni linguistiche per quanto riguarda l’accoglienza fornita dai nonni.

L’attività lavorativa delle madri è percepita come un problema

Anche i risultati relativi alla percezione dell'occupazione dei genitori sono rivelatori. Il 77% delle persone intervistate ritiene che i bambini soffrano se la madre lavora troppo. Se invece è il padre a lavorare troppo, la percentuale di persone intervistate che concorda con l'affermazione è del 69%. In linea con questi risultati, quasi la metà degli intervistati è d'accordo con l'affermazione che un bambino in età prescolare soffre se la madre lavora, anche se oggi la stragrande maggioranza delle madri è attiva professionalmente. Tra gli uomini, la percentuale è più alta (48%) rispetto alle donne (42%).

Le madri rimangono a casa quando i bambini sono malati

Le differenze di genere si notano anche nella questione della condivisione della cura dei figli tra i genitori. Nella maggior parte dei casi sono le madri (68%) che rimangono a casa quando i bambini sono malati. Altri compiti, come giocare con i figli o metterli a letto, sono svolti con maggiore frequenza da entrambi i genitori (risp. nel 73 e nel 68% dei casi).

Comunicato stampa dell'Ufficio federale di statistica del 2 ottobre 2024: «Il desiderio di avere figli è caratterizzato dal modello dei due figli»

Pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica del 2 ottobre 2024: «dell’Indagine sulle famiglie e sulle generazioni 2023»